Buonasera ragazzi,
avete presente quando, facendo trekking, perdete il sentiero, finite in una gola in mezzo ai monti e maledite ogni secondo del vostro cammino e del vostro essere scout? No? Bhe, allora vi piacerà continuare a leggere questo post, che racconta di una memorabile avventura successa due anni fa, ma che ancora vive bella nitida nella mia mente.
Io e altri 4 ragazzi partimmo un sabato pomeriggio di novembre, grintosi e colmi di un' indomabile voglia di avventura, per un week end immerso nella natura autunnale; il programma era percorrere uno dei cammini CAI di Monte Sole, campeggiare nel bosco la notte e tornare a casa la domenica nel primo pomeriggio.
La prima giornata andò come da copione: si cammina metà giornata, si cena con i panini preparati prima di partire, si montano le tende, il tempo di qualche chiacchiera e buonanotte.
Ci svegliammo la mattina relativamente presto.. non si può dire col sole in faccia, perchè ci fu proprio una nebbia fitta ad averci dato il buongiorno quella mattina.
Dopo aver smontato tutto il materiale da campeggio e aver fatto colazione, ci rimettemmo gli zaini in spalla e iniziammo a camminare  brancolando nella più fitta nebbia che io abbia mai visto; piano piano ci accorgemmo di essere finiti fuori sentiero. Eravamo tutti più o meno coetanei, non c'era un vero e proprio responsabile... forse era proprio quello il grande problema!!! I più grandi decisero comunque ti proseguire, avanzando nel bosco e venendo risucchiati dalle goccioline di nebbia che bagnavano il viso. Dopo due ore di cammino nel sali-scendi di una strada poco adatta al passaggio delle persone ci rendemmo conto della realtà dei fatti: la meta pare che fosse ancora più lontana (se possibile) dall'inizio della camminata. Continuare a camminare era inutile. "Ci siamo indubbiamente persi!" dice la ragazza più piccolina. Decidemmo che non aveva più senso continuare ad andare avanti, così cercammo la strada che andava più in salita.. "da lassù si vedrà pur qualcosa" dice uno dei ragazzi più grandi. E non aveva mica tutti i torti... o meglio, quello che avremmo voluto vedere, cioè civiltà, non lo si vedeva nemmeno nel raggio di 50 m (forse a causa della nebbia? SICURAMENTE), ma vedemmo una magnifica e confortante casetta di legno, come quei rfugi che si vedono nei film; e no, non era un miraggio.
Così, infreddoliti e con gli occhi pieni di speranza, bussammo alla porta e ci aprirono due uomini di mezza età, super esperti dei sentieri percorribili in quella zona, che nel giro di pochi minuti ci presero in giro per la nostra sorpresa nel vedere tutta quella nebbia, che per loro, invece, era routine. Dopo un'oretta di simpatiche chiacchiere, il caso ha voluto che, proprio quel giorno, loro dovessero andare in città per guidare un gruppo di persone per un trekking panoramico; allora noi subito ad approfittarne per un passaggio nel furgoncino.
Domenica arrivammo a casa nostra alle 20, con i piedi ghiacciati e fradici, dove finalmente finì quell'avventura, che, alla fine dei conti, ricordiamo sempre con tanta gioia.

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